Al giorno d’oggi ci mostrano solo la cultura televisiva, che è atea, materialista e progressista. Volgarmente chiamata “di sinistra”. Eppure esiste una cultura di cui nessuno parla perchè è troppo potente, epica e risvegliante. Narra le gesta di eroi, condottieri, guerrieri, uomini devoti a Dio, alla Patria e all’Onore.
Questa cultura viene volgarmente chiamata “di destra”. Purtroppo all’università non viene insegnata adeguatamente, perchè tutti i professori sono progressisti e atei. Quindi dicono sempre le solite banalità in fila. Utilizzare termini ampollosi e retorici per sembrare acculturati, fidati che non serve. La cultura è la capacità di vedere la realtà, non l’ utilizzare termini difficili. Vediamo alcuni nomi della cultura “di destra”:
Gabriele D’Annunzio, Giovanni Gentile, Ezra Pound, Fëdor Dostoevskij, Luigi Pirandello, Filippo Tommaso Marinetti, Knut Hamsun, Thomas Mann, J.R.R. Tolkien, T.S. Eliot, Louis-Ferdinand Céline, Ernst Jünger, Paul Claudel, Benedetto Croce, Giovannino Guareschi, Vladimir Nabokov, Winston Churchill, Charles De Gaulle, Mircea Eliade, Yukio Mishima, Giuseppe Prezzolini, Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Aleksandr Solženicyn, Eugenio Montale, Giuseppe Ungaretti, Ayn Rand, Carlo Emilio Gadda, François Mauriac, Il Mahatma Gandhi (si!) Eugene Ionesco, Eugenio Corti, Jorge Luis Borges, William Butler Yeats, Iosif Brodskij, George Orwell, Indro Montanelli, Oriana Fallaci, Michel Houellebecq, Alain de Benoist, Aleksandr Dugin, il recentemente scomparso Eduard Limonov. Poi si possono aggiungere alla lista anche Vittorio Sgarbi e gli ultimi due Papi (quelli veri).
Ma se studiate i giganti del passato, tutti più o meno hanno valori che oggi chiamaeremmo “di destra”. Platone oggi sarebbe definito di destra. Giambattista Vico pure. Lo stesso Jules Verne. Insomma ci siamo capiti. L’arte e la bellezza non sarebbero da dividere in schieramenti. Ma a qualcuno piace farlo (per screditare alcuni geni), allora ci adeguiamo.
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